Ne soffrono soprattutto i giovani, ma non è detto che non possa comparire anche in età adulta: si tratta dell’acne, una malattia del follicolo pilo-sebaceo, che comporta la comparsa di lesioni infiammatorie o non infiammatorie di entità più o meno grave.
Le zone maggiormente colpite sono quelle ricche di ghiandole sebacee, che manifestano fasi di peggioramento soprattutto dopo l’estate alternate a momenti di remissione durante l’inverno.
Principali cause dell’acne
I fattori scatenanti dell’acne possono essere molteplici e variano in base a diverse condizioni come l’età, la tipologia di pelle, gli agenti atmosferici ai quali quest’ultima è sottoposta. In linea di massima i principali sono:
- un aumento della produzione di sebo
- uno stato di infiammazione
- una colonizzazione batterica di follicoli pilo-sebacei
- un’alterata cheratinizzazione dei follicoli pilo-sebacei (ovvero la formazione di un tappo che impedisce gli sbocchi delle ghiandole)
Le tipologie di acne
In base alla causa scatenante e al tipo di manifestazione, si possono distinguere almeno 4 tipologie diverse di acne, denominate ciascuno a suo modo:
- acne lieve o comedonica, con prevalenza di comedoni;
- acne papulo-pustolosa, con presenza di papule e pustole;
- acne nodulo-cistica, con noduli e cisti sottocutanee che possono provocare cicatrici;
- acne conglobata, ovvero la forma più grave che può perdurare fino ai 30 anni di età.
Diagnosi e trattamento dell’acne
Nel momento in cui ci si accorge che la propria pelle ha bisogno di un aiuto, è necessario rivolgersi a un medico esperto del settore, ovvero un dermatologo: solo attraverso una visita dermatologica, infatti, è possibile interpretare i segni lanciati da questa malattia e poterla classificare in base:
- al tipo di acne
- alla gravità
- al metabolismo ormonale ovarico o surrenalico (spesso l’acne è correlata alla sindrome dell’ovaio policistico o altre alterazioni ormonali)
Fatto questo, è possibile intervenire tempestivamente attuando un trattamento mirato a curare la malattia e a prevenire la formazione di eventuali cicatrici.
Solitamente, di fronte a una forma di acne lieve possono bastare le cosiddette terapie topiche, cioè quelle basate sull’utilizzo di creme, gel e pomate a base di antibiotici, antinfiammatori, cheratolitici, retinoidi, benzoil perossido o acido azelaico. Si tratta di prodotti che possono essere utilizzati singolarmente o in combinazione tra loro, ma a deciderlo è sempre il dermatologo di riferimento.
In caso di acne più grave, con presenza di papule e pustole, si possono assumere farmaci per bocca, specialmente antibiotici quali tetracicline o macrolidi.
Per quanto riguarda le forme di acne nelle donne, associati a disfunzioni ormonali e che manifestano papule e noduli localizzati sul volto, sul collo e sulla zona periorale, si può optare per farmaci antiandrogeni o estroprogestinici orali.
Infine, per l’acne nodulo-cistica o conglobata, che non risponde alle terapie convenzionali e che potrebbe causare cicatrici permanenti, si consiglia una terapia sistemica con isotretinoina.