Per osteoporosi si intende una malattia metabolica che, a lungo andare, comporta una progressiva perdita di massa ossea, compromettendo l’architettura scheletrica e causando un indebolimento delle ossa.
L’osteoporosi consiste in una malattia cronica, che può scaturire da diversi fattori. Di norma, la formazione e il riassorbimento del tessuto osseo sono due processi strettamente collegati tra loro: cellule specifiche, chiamate osteoclasti e osteoblasti, lavorano costantemente per monitorare e mantenere il giusto livello di mineralizzazione ossea. In dettaglio:
- gli osteoclasti riassorbono l’osso e demoliscono, così, piccole parti di tessuto vecchio e/o danneggiato;
- gli osteoblasti ricostruiscono nuove parti strutturali dell’osso e diventano responsabili della mineralizzazione delle ossa.
Questo processo di continuo rinnovamento viene chiamato “rimodellamento” ed è regolato dalla calcitonina, dagli estrogeni, dal paratormone, dalla vitamina D, da diverse citochine e da altri fattori come la prostaglandine.
Durante il corso della vita può capitare che si vengano a creare situazioni nelle quali le porzioni di osso riassorbite dagli osteoclasti siano superiori rispetto a quelle prodotte e ricostruite dagli osteoblasti; di conseguenza, la quantità di osso appena formato si rivela insufficiente per sostituire quella demolita e, se la situazione va per le lunghe, può essere causa principale di osteoporosi.
Come prevenire l’osteoporosi: 5 consigli utili
L’osteoporosi si può e si deve prevenire, anche perché si tratta di una malattia incurabile che, una volta manifestata, può essere solo arginata e rallentata. La prevenzione, quindi, può aiutare a iniziare trattamenti mirati fin dall’inizio, soprattutto da giovani: è in questa fase della vita, infatti, che si raggiunge il picco di massa ossea e si possono mettere da parte minerali essenziali per investirli in futuro. Una buona visita endocrinologica può essere il primo passo per prendere la malattia in tempo.
La prevenzione dell’osteoporosi è strettamente legata allo stile di vita ma, nei soggetti ad alto rischio frattura, si consiglia un’adeguata terapia farmacologica concordata con il proprio medico di fiducia e personalizzata sulla base delle caratteristiche ed esigenze specifiche del paziente.
Per quanto riguarda lo stile di vita, ecco 5 suggerimenti utili ed efficaci:
1. Assumere dosi adeguate di calcio e vitamina D
Il calcio e la vitamina D sono essenziali per il buon funzionamento delle ossa: infatti, lo scheletro umano contiene il 99% del calcio presente naturalmente nell’organismo. Per non farlo mancare mai, è importante prestare attenzione all’alimentazione: la dose quotidiana consigliata varia dai 500 mg (la minima) a 1100 mg, in base all’età.
Gli alimenti maggiormente ricchi di calcio sono il latte e i latticini, seguiti dal pesce azzurro e dall’acqua minerale. Da limitare, invece, l’uso di bevande contenenti alcool, teina e caffeina, che influiscono negativamente sul corretto assorbimento di calcio.
La vitamina D, dal canto suo, è importante per l’assimilazione del calcio e per la mineralizzazione dell’osso; una sua carenza può interferire con la deposizione del minerale nello scheletro e favorire, di conseguenza, l’osteoporosi.
Si consiglia di assumere, giornalmente, almeno 800 UI di vitamina D, tenendo presente che sono davvero pochi gli alimenti che la contengono, come uova, fegato, latticini e pesci grassi. Per fortuna, la vitamina D può essere introdotta nell’organismo anche attraverso i raggi solari e l’assunzione di validi integratori alimentari.
2. Praticare attività fisica
L’osteoporosi è incentivata dalla sedentarietà, quindi è sempre raccomandabile praticare attività fisica con regolarità in modo da stimolare il metabolismo osseo e ridurre il rischio di fratture. Nel frattempo, con l’esercizio anche le ossa si irrobustiscono, soprattutto in presenza di carico meccanico: il corpo, cioè, deve lavorare contro la forza di gravità. Per metterlo in pratica bastano una camminata o salire per le scale, non servono sport agonistici o stancanti.
Molto utili anche danza e ginnastica che, se svolte con costanza, rafforzano i muscoli e lo scheletro, migliorano la coordinazione, l’equilibrio e i riflessi e contribuiscono a ridurre il rischio di cadute (e fratture).
Al contempo, si possono effettuare delle sedute di ossigenozonoterapia agli arti interessati, con l’obiettivo di irrobustirli e renderli più forti in caso di urti.
3. Mantenere il giusto peso
Prevenire l’osteoporosi vuol dire anche avere il giusto peso forma, dato che incide sullo sviluppo e il mantenimento della massa ossea: essere troppo magri implica caricare eccessivamente lo scheletro e indebolirlo, mentre essere sovrappeso vuol dire aumentare il rischio di diabete e di malattie cardiovascolari, assolutamente nocivi per le ossa.
4. Limitare l’assunzione di alcool
Alte quantità di alcool possono non solo aggravare l’osteoporosi, ma anche aumentare il rischio di fratture; l’alcool, infatti, inibisce gli osteoblasti (che producono nuove parti ossee) e stimola gli osteoclasti (che distruggono il tessuto osseo “vecchio), riduce l’assorbimento del calcio nell’intestino e abbassa la produzione di ormoni come gli estrogeni e il testosterone (entrambi importanti per la stimolazione della produzione dell’osso).
Chi beve più di 2 unità alcoliche al giorno, ovvero 24 gr di alcool, ha il 40% di rischio in più di incorrere in una frattura da osteoporosi. Pertanto, si consiglia di ridurre il quantitativo giornaliero e di assumerlo sempre a stomaco pieno.
5. Eliminare il fumo
Il fumo è fattore di rischio per tantissime malattie, e quelle legate allo scheletro non sono esenti. Esattamente come l’alcool, anche il fumo interferisce con il metabolismo osseo, inibisce l’attività degli osteoblasti, stimola quella degli osteoclasti e riduce la sintesi di testosterone ed estrogeni.