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Lo sport agonistico fa male alla salute?

Uno stile di vita sano ed equilibrato prevede, di norma, anche una costante attività fisica. Questo non vuol dire necessariamente esagerare, anzi: anche una semplice corsa o uno sport amatoriale possono contribuire a mentenersi in forma e in salute, ma sono numerosi i soggetti che decidono di dedicare la propria vita a un’attività agonistica vera e propria.

In questi casi, spesso sorge una domanda spontanea: uno sport agonistico può influire negativamente sul nostro benessere psico-fisico?

Esattamente come in qualunque ambito, anche nello sport il “troppo” potrebbe comportare effetti indesiderati, che si possono manifestare sia nel breve, che nel lungo termine su diverse parti del corpo, dal cuore ai muscoli, passando per tendini e ossa.

Con questo non si intende in alcun modo affermare che “lo sport fa male”; al contrario, praticare attività fisica con costanza e passione è sempre molto importante per la salute di tutto l’organismo. Tuttavia, soprattutto per chi è ancora alle prime armi, è sempre meglio sapere a quali rischi è possibile andare incontro.

I rischi dello sport agonistico

Qualunque sport, praticato a livello agonistico, può compromettere a lungo andare alcune funzionalità del nostro corpo: le ore intense di allenamento, lo sforzo, la pressione e tutti gli aspetti che caratterizzano discipline di un certo livello possono portare gli sportivi a dover fronteggiare alcuni inconvenienti. Ecco i principali:

Idratazione

Il tema dell’idratazione assume sempre un ruolo centrale quando si parla di sport: se si beve troppa acqua si rischia l’iponatriemia, se si beve troppo poco si può incorrere nella disidratazione. La soluzione sta nel trovare il corretto equilibrio, cercando di capire il fabbisogno e le esigenze del proprio corpo e agire di conseguenza.

Microtraumi e lesioni acute

Un sovraccarico prolungato nel tempo può comportare microtraumi, derivanti soprattutto dall’errato utilizzo di determinate attrezzature che gravano eccessivamente sullo stato di salute. I microtraumi possono essere causati anche quando si eccede con quantità, intensità e frequenza dell’allenamento, dato che il fisico potrebbe non essere adatto a sostenere determinati ritmi.

Un sovraccarico prolungato nel tempo può comportare microtraumi, derivanti soprattutto dall’errato utilizzo di determinate attrezzature che gravano eccessivamente sullo stato di salute. I microtraumi possono essere causati anche quando si eccede con quantità, intensità e frequenza dell’allenamento, dato che il fisico potrebbe non essere adatto a sostenere determinati ritmi.

Il ciclismo, ad esempio, e la corsa sono due sport che espongono maggiormente a microtraumi come tendiniti, dolori muscolari e patologie della cartilagine, ma anche a lesioni più acute come fratture, strappi, stiramenti, distorsioni e lussazioni. Il modo migliore per evitare tutto ciò è di rispettare le indicazioni mediche, soprattutto quando si rimane fermi per molto tempo e si riprende a praticare sport senza un’adeguata fase di preparazione.

Danni a lungo termine

Chi decide di dedicare la propria vita allo sport agonistico, sa per certo che prima o poi, nella vita, dovrà fare i conti con problemi fisici inevitabili. Un esempio è dato dai calciatori: dopo i 50 anni, è altamente probabile che debbano fare i conti con dolori alle caviglie, così come i pallavolisti è quasi certo che noteranno fastidi ai tendini.

L’usura di tendini e legamenti non è il solo danno a lungo termine che può derivare da uno sport agonistico: anche il sistema cardiovascolare può essere compromesso a causa di allenamenti di resistenza estrema (come le maratone, il triathlon o il ciclismo su lunghe distanze).

Questi sono solo due esempi di possibili danni a lungo termine dell’attività sportiva, legati ad un’usura eccessiva di tendini e legamenti, determinata da un allenamento intenso e protratto a lungo nel tempo. Alcuni studi, infatti, hanno rilevato che il 12% dei maratoneti mostra segni di lesioni miocardiche e problemi coronarici più frequenti rispetto ad altre tipologie di corridori.

Come tutelarsi dai danni dello sport agonistico

Una volta elencati i principali danni che si possono subire praticando uno sport agonistico, è bene precisare che esistono numerosi modi per prevenire, tutelarsi ed evitare di compromettere irrimediabilmente la propria salute.

In primis, è necessario avere un medico esperto in medicina dello sport come riferimento, che possa verificare lo stato di salute del futuro sportivo ancora prima che inizi con qualsiasi allenamento intensivo. Solo uno specialista, infatti, è in grado di suggerire quale sia la strada migliore da prendere e dare dei consigli su come procedere.

Una volta ricevuto il lasciapassare dal proprio medico, è sempre buona norma bilanciare al meglio la quantità degli allenamenti e la loro intensità all’età e alla conformazione fisica: ogni essere umano ha caratteristiche ben precise e specifiche, che devono essere tenute necessariamente in considerazione per intraprendere un percorso sportivo personalizzato e ben calibrato.

Infine, in caso di incidenti o dolori, seguire le indicazioni del medico è imprescindibile: bisogna rispettare i periodi di stop forzato, così come è necessario eseguire eventuali esercizi riabilitativi o sottoporsi a delle sedute di fisioterapia. Rendere il proprio fisico pronto per affrontare sforzi e allenamenti è indispensabile per far sì che lo sport apporti solo dei benefici, e mai dei danni irreparabili.

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